Il Blog è stato creato per raccogliere informazioni, esperienze, immagini, video e tutto ciò che concerne il mondo delle arti marziali.

venerdì 10 maggio 2013

Incontro Wladimir Klitschko - Alexander Povetkin

La data è ancora da definire, quello che è certo è che avverrà a Mosca il grande incotro di Boxe che vedrà protagonisti l'imbattuto campione del mondo Klitschko e il pugile russo Povetkin.
L'incontro sarà valido per il titolo WBA.
L'organizzazione dell'incontro se l'è aggiudicata Vladimir Hyrunov con un'offerta megagalattica di 23.330.000 dollari battendo all'asta l'offerta della K" Promotion dei fratelli Klitschko che ha proposto un'offerta di 7.130.000 dollari.
Poco male dato che il pugile ucraino guadagnerà la bellezza di 17.500.000 dllari mentre al russo andranno 5.830.000 dollari.
Diamo invece uno sguardo invece a Povetkin:

Povetkin esordisce nei pesi massimi nel 2005, nel 2007 affronta un incontro importante contro l’americano Larry Donald (42 vittorie, 5 sconfitte e 3 pari) ottenendo la vittoria ai punti con un verdetto unanime e netto (100-90 per tutti i giudici).
Prende parte quindi ad un torneo a 4 insieme agli statunitensi Chris Byrd, Calvin Brock ed Eddie Chambers volto a designare lo sfidante ufficiale per il titolo IBF di Wladimir Klitschko. Alexander Povetkin ha superato all’undicesimo round per getto della spugna Chris Byrd (dal 2002 al 2006, campione IBF). Successivamente ha battuto anche Eddie Chambers diventato così lo sfidante ufficiale di Wladimir Klitschko. Nel novembre 2008 ha annullato l'incontro con Wladimir Klitschko per essersi slogato la caviglia sinistra.
Il 4 aprile 2009 ritorna sul ring sconfiggendo ai punti l'Americano Jason Estrada. Durante l'estate 2009 si è recato a New York per essere allenato da Teddy Atlas. Nel 2011 Wladimir Klitschko già campione WBO ed IBF batte David Haye conquistando anche la cintura della WBA diventando supercampione della sigla e lasciando vancante il titolo regolare. Povetkin affronta quindi Ruslan Chagaev per il titolo vincendo ai punti con decisione unanime.

Sarà o non sarà un osso duro per il pugile Ucraino Wladimir?
A mio avviso la mole di Klitschko sarà determinante, è alto ben 10 cm in più dell'avversario russo con un maggiore allungo di braccia che come è solito lo aiuta a tenere lontano i pugili per poi sferrare il suo destro micidiale.
L'incontro secondo me ha già le sorti decise, ma in pugilato tutto è possibile.
Attendiamo la comunicazione della data ufficiale e torneremo con qualche altra notizia.

Ivan Di Natale


lunedì 6 maggio 2013

La Boxe dei fratelli Klitschko






Sono ucraini, fratelli e sono campioni del mondo di pugilato.

Detentori dei quattro titoli mondiali i fratelli Klitschko sono una legenda vivente.
Non mi soffermo a raccontare la storia che si può trovare su qualsiasi sito, anzi più tardi posterò anche quella.
Vorrei invece fare una critica al loro modo di combattere.
Come già scritto da anni mi alleno a boxe e kickboxing e guardare come i Klitschko si muovono sul ring mi crea un pò d'invidia.
Certo la loro mole è impressionante per Vitali 2,01 m di altezza mentre per Wladimir 1,98 li aiuta e non poco a boxare in quel modo.
Proiettano il loro sinistro in avanti destabilizzando e dando continuamente fastidio all'avversario.
Sin dai primi tempi in cui mi alleno, gli istruttori ti insegnano a portare il colpo e a richiamare immediatamente il braccio per riportarlo in posizione di guardia.
Bè i fratelli invece lasciano il braccio sinistro sempre teso ed appena mirano uno sbaglio oppure un'incertezza del pugile avversario entrano dentro la guardia con il diretto destro portato con una forza impressionante.
Da prove di laboratorio, si dice che abbiano i destri più potenti della storia del pugilato.
Sono semplici nelle tecniche, sempre colpi dritti ma decisi e precisi nell'inferirli all'avversario.
Anche nell' incontro con Pianeta, il destro che lo ha fatto volare al tappetto è etato talmente forte che gli ha aperto la guardia e poi ha terminato la sua corsa sulla fronte.
Si muovono poco sul ring, per lo più camminano, (come anche altri pesi massimi) ma al momento giusto sanno sferrare quelle combinazioni di diretti che se non mettono l'avversario al tappeto comunque lo fanno vacillare e non poco sul ring.
Il loro stile è unico, creano, oltre al combattimento di per sè, un'atmosfera attorno a se stessi che incute timore negli avversari.
E' difficile sentirsi a proprio agio di fronte montagne simili e al centro del film da loro girato.
Ogni incontro infatti per i fratelli ucraini è come un film in cui loro sono registi e attori.
Registi prima di entrare in scena, prima di salire sul ring quando organizzano tutto fin nei minimi particolari, le luci, i tributi sui maxischermo.
I registi che poi diventano attori quando arriva il momento di combattere...

Ivan Di Natale

domenica 5 maggio 2013

Klitschko conferma i quattro titoli mondiali

Ieri sera  in Germania si è combattuto per i quattro titoli mondiali IBF, WBO, WBC e IBO detenuti dal campione del mondo Wladimre Klitschko.
Quest'ultimo si è battuto contro l'italiano naturalizzato tedesco Francesco Pianeta.
Vladimir al peso di 113 Kg ed un'altezza di 1,98 m ha dato possibilità di conquistare il posto di campione del mondo al pugile Pianeta con un peso di 109 Kg ed un'altezza di 1,93 m.
Entrambi i pugili hanno una mole da pesi massimi ma l'ucraino ha avuto la meglio mandando al tappeto l'italiano alla sesta ripresa.
A nulla sono serviti la determinazione ed il coraggio di Pianeta contro la semplicità e lo stile di Vladimir Klitschko.
Con il suo destro potente il pugile ucraino ha portato a segno diversi colpi che hanno scosso l'italiano.
Alla sesta ripresa un destro ha letteralmente aperto la guardia di pianeta facendolo piombare a terra.
Klitschko ha un modo di combattere estremamente semplice, con il suo sinistro sempre proiettato in avanti destabilizza gli avversari che ha hanno non poca difficoltà ad entrare nella sua guardia.
Pianeta ha provato più di una volta di assaltare l'ucraino ma al minimo errore si trovava il potente colpo destro sulla fronte.
Klitschko batte gli avversari con colpi dritti, raramente utilizza ganci o montanti.
Fratello dell'altro campione Vitali, ancora una volta ha confermato di essere uno dei pugili che sta ha fatto e sta facendo la storia della boxe mondiale.
Mole, potenza, velocità e  determinazione hanno fatto di quest'uomo un pugile degno di entrare nell'albo dei migliori della storia di questo sport.
Pianeta comunque ha dimostrato di essere un valido pugile che ha saputo affrontare con determinazione un gigante della boxe.

sabato 4 maggio 2013

Aspettando Vladimir Klitshko vs Francesco Pianeta




Abbiamo assistito all'incontro tra due donne Alla Sap Arena di Mannheim.
In questo momento invece si stanno affrontando il cubano Perez con l'americano Walker, un incontro normalissimo senza colpi di scena o colpi da fuoriserie.
Tra poco  va in scena l'incontro valito per il titolo mondiale dei pesi massimi (sigle WBO, WBA e IBF) tra Wladimir Klitschko (37 anni, 59 vittorie (50ko) e 3 sconfitte, tutte prima del limite) e Francesco Pianeta (28 anni, 28 vittorie (15ko), nessuna sconfitta, un pareggio). Nato a Corigliano Calabro ed emigrato a 6 anni in Germania, Francesco Pianeta sfida Wladimir Klitschko col sogno di diventare il terzo italiano, dopo Primo Carnera e Francesco Damiani, a conquistare il titolo mondiale dei pesi massimi. 
Tutti danno per scontata la vittoria al pugile ucraino ai danni di Francesco Pianeta, ma come è noto il pugilato è uno sport imprevedibile che potrebbe anche portare qualche sorpresa.

Tyson Campione del Mondo 1986

A poco più di 20 anni l'ente World Boxing Council dà l'opportunità a Tyson di affrontare il campione Trevor Berbick, noto per aver sconfitto Muhammad Ali nell'ultimo match di The Greatest. Tyson (27-0-0) batte per KO al secondo round Berbick (31-4-1) conquistando il titolo mondiale WBC a soli 20 anni 4 mesi e 22 giorni.
Il video che proponiamo è l'incontro che corono Iron Mike campione del mondo.
Gli allenamentii del suo coach Cus D'Amato si concretizzarono in una vittoria sensazionale.
E' spettacolare guarda come Tyson si muove a destra e a sinistra per evitare i colpia dell'avversario tenendo sempre le sue mani attaccate al mento (posizione tysoniana).
Una volta schivati i primi colpi dell'avversario si scaglia come una furia; al minuto 3:50 è possibile vedere una scena rallentata in cui Tyson schiva il jeb di Berbick ed entra con una serie di ganci che fanno vacillare il pugile.
Tyson vinceva gli avversari ancor prima di affrontarli.
Era un mix di potenza velocità, resistenza e meditazione, quando entrava sul ring era l'immagine della riflessione, della concentrazione che sull'avversario avevano i suoi effetti devastanti.
Una cosa importante da ricordare è l'altezza di Iron Mike ossia 1,78 m a differenza dei suoi sfidanti che superavano quasi sempre 1,90 m di altezza.
Tyson attraverso il suo allenatore Cus D'Amato mise a punto una tecnica di velocità impressionante nello schivare i colpi e subito rientrare con una forza esplosiva da far tremare un palazzo.
Vinse l'incontro per K.O.

Buona visione!



La storia del Hwal Moo Do

L’Associazione Italiana Hwal Moo Do – Jung Do Kwan, è una Associazione Sportiva Dilettantistica aderente all’A.S.I è stata riconosciuta come organizzazione autonoma ed è altresì iscritta al registro Nazionale C.O.N.I..
Tale Associazione è stata fondata ufficialmente nel 2004 ed ha proseguito il cammino portat avanti sino a quel momento  dall’Associazione Italiana Tang Soo Do – Moo Do Kwan, nata nel 1984 e formalizzata nel 1987 dagli stessi fondatori di quella odierna.
I promotori di questa organizzazione sono i seguenti:
Presidente: Maestro Rolando Grossi Cintura Nera 6° Dan  Presidente
Vice - Presidente:  Maestri Piergiorgio Galli Cintura Nera 6° Dan
Direttore Tecnico: Maestro Stefano Trifella Cintura Nera 7° Dan
Consiglieri fondatori:
Filippo Marzella Cintura Nera 6° Dan
 Gianni Nicolini Cintura Nera 6° Dan e Roberto Capogna Cintura Nera 5° Dan

Il Gran Maestro  Lee Kun Hwa ha importato dall'oriente non solo le tecniche da insegnare a tutti gli allievi ma anche uno stile di vita sano ed ordinato che hanno fatto sì che i vari team italiani raggiungessero importanti risultati quali: nel 1992 con i successi nella competizione internazionale di Atene per poi proseguire con quella di Zurigo nel 1993 a seguire sino ad oggi con i successi ai campionati del mondo WTKA 2010, Irish Open 2011, Roma Open 2011, ecc.

La filosofia di questa arte marziale è quella di proteggere la nostra vita dagli attacchi esterni.

L' Arte

Il Hwal Moo Do è un'arte marziale koreana per la difesa personale. Discendente dal Hwarang Do, disciplina tradizionale insegnata all'elite militare coreana, il Hwal Moo Do prevede un uso delle gambe tipico degli stili coreani, al quale è applicato un utilizzo dinamico anche delle braccia. Abbinando ad un'impostazione tradizionale una continua evoluzione tecnica, il Hwal Moo Do si propone come un connubio di rigore marziale e di efficacia tecnica.

L' insegnamento

La preparazione di base contempla sia la preparazione fisica ( stretching, potenziamento fisico, ginnastica isometrica, ginnastica acrobatica ) sia la preparazione tecnica ( tecniche di base di gambe, tecnihe di base di braccia, difesa personale, forme e combattimento ). Essa mira alla formazione di un ampio bagaglio tecnico che permetta al praticante di affrontare qualsiasi tipo di scontro. Il Hwal Moo Do, pur non finalizzando il proprio insgnamento alla pratica del combattimento, è risultato essere un'ottima scuola anche per i praticanti più interessati agli aspetti agonistici che si sono sempre distinti in incontri anche di Kick Boxing e Full Contact. L'insegnamento del Hwal Moo Do è basato sulla convinzione che la preparazione fisica, pur importante, debba essere affiancata dalla preparazione mentale. La pratica del Hwal Moo Do contempla infatti anche lo studio di elementi delle principali correnti filosofiche orientali ( buddismo, confucianesimo, taoismo, tecniche Son Ja ), tecniche di concentrazione e meditazione

venerdì 3 maggio 2013

In ricordo di Ramon Dekkers

Il 27 febbraio del 2013 è venuta a mancare uno dei campioni più grandi del mondo della Thai Boxe: Ramon Dekkers.
E' stato il primo non thailandese a vincere per otto volte il titolo mondiale.
Per ricordare la sua forza e la sua volontà vi proponiamo un video che rappresenta appieno la sua voglia di vincere.


giovedì 2 maggio 2013

La storia della Thai Boxe (Muay Thai)



La Muay thai ha origine nell'antico regno del Siam (attuale Thailandia) e, come per il resto delle altre arti marziali, le sue origini si perdono nel più remoto e misterioso passato fatto di guerre e razzie (l'invasione nella città d'Ayutthaya da parte del popolo Birmano ai danni di quello Siamese provocò la distruzione di gran parte degli archivi storici e culturali; anche per questo motivo le notizie che abbiamo in nostro possesso non si possono considerare attendibili al cento per cento perché gli storici si dovettero basare sui pochi scritti salvati dalle ripetute invasioni e sulle storie tramandate oralmente dai padri ai figli). Sulla controversa storia di questo popolo e la misteriosa nascita della muay thai esistono due teorie: la prima sostiene che il popolo degli Ao – Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei predoni e dei popoli che li vedevano attraversare il loro territorio durante il periodo migratorio (Tibetani, Bruma, Cina, Khmer, Birmani e altri); la seconda afferma che il popolo degli Ao – Lai era già presente in quei territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli confinanti.

Prendendo in considerazione la prima teoria si narra che tutto abbia avuto origine circa 2000 anni fa dalla tribù degli AO-LAI, che intorno all'anno 200 a.C. migrarono dal nord dell'India fino al fiume Mekhong per poi raggiungere quello che sarebbe diventato il regno del Siam, passando attraverso il Tibet orientale, a sud delle ricche vallate dello Yannan nella Cina meridionale da dove si spostarono in tutte le direzioni arrivando fino ai confini dell'impero per poi puntare di nuovo verso sud; a questo punto il popolo degli Ao - Lai si divise in tre gruppi:
Gli Shan, che si diressero nella parte settentrionale di Burma
Gli Ahom, che si diressero ad est fino al Vietnam
Gli Ao – Lai, che mantennero il nome e si diressero verso la terra che sarebbe diventata la loro patria, il "Regno del Siam”

Possiamo quindi affermare che in difesa del proprio popolo gli Ao – Lai crearono uno stile di combattimento che prevedeva l'uso delle armi e il combattimento corpo a corpo chiamato Krabi Krabong. Intorno al 1700 i due differenti stili di combattimento si scissero e divennero;
Krabi Krabong, lo stile che prevedeva l'uso delle armi (spada, lancia, giavellotto, pugnale, bastone).
Muay thai, lo stile di combattimento corpo a corpo che prevedeva l'uso delle braccia (gomiti,avambracci), delle mani (dita e nocche), delle gambe (tibia e ginocchia), della testa e dei piedi (pianta dorso e talloni).

La storia di quest'antica arte marziale va di pari passo con la storia della nazione e di conseguenza anche la muay thai nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti fino a raggiungere la sua forma ultima conosciuta oggi. Seguendo questo percorso storico si può constatare che come tutte le arti marziali anche la muay thai ha avuto origine nel tempio cinese Shaolin, e le sue prime tracce si possono collocare in un periodo storico chiamato Pre – Sukhothai (200 a.C. – 1238) e attribuire ai monaci buddisti indiani, che furono mandati nella regione chiamata Suvarnabhumi (regione che si estendeva dal Myanmar meridionale – Birmania – attraverso la Thailandia centrale fino alla Cambogia orientale).

Contemporaneamente iniziò la migrazione del popolo degli Ao – Lai con un inesorabile incontro con le popolazioni locali dove vi fu un'integrazione e scambio culturale e iniziò la diffusione della muay thai. Dopo il periodo storico Pre – Sukhothai ci fu l'era Sukhothai (1238 – 1377), la città divenne la capitale del Siam e assunse anche una grande importanza religiosa. In questo periodo la muay thai era conosciuta come Mai Si Sok, divenne fondamentale per i soldati in tempo di guerra, mentre era usata come sistema di difesa e come allenamento per tenersi in costante forma in tempo di pace. Sempre in questi anni il re Ramkamheng scrisse il Tamrab – Pichei – Songkram, il libro per imparare l'arte della guerra.

In seguito la Mai Si Sok prese il nome di Pahuyuth nell'era Ayutthaya (1377 – 1767). La capitale del regno diventò la città d'Ayutthaya e la Pahuyuth divenne fondamentale nelle innumerevoli guerre contro il popolo birmano, diventando anche un elemento fondamentale per elevare la propria posizione sociale in quanto era praticata oltre che nei villaggi anche e soprattutto intorno alle corte della famiglia reale. Gli stessi re affascinati e rapiti dalla bellezza della Pahuyuth decisero di praticarla, e così la soprannominarono“l'arte dei re”. I più leggendari furono Naresua il Grande (1590 – 1605, durante il suo regno il popolo siamese fu soprannominato “il popolo delle otto braccia”) e Phra Chao Sri Sanpetch VIII, conosciuto in seguito come Phra Buddha Chao Sua (in italiano il Re Tigre) per la ferocia in combattimento (1703 – 1709). In questo periodo particolare possiamo assistere ad una prima fase importante della trasformazione della Pahayuth verso la muay thai sportiva contemporanea.

Prima di allora era considerata esclusivamente come sistema di combattimento utilizzato in guerra, fu poi utilizzata anche come un efficace sistema di difesa, per poi passare ad una forma sportiva che prese il nome di Dhee Muay o Dhoi Muay. I contendenti si affrontavano davanti ad un pubblico in occasione di celebrazioni religiose o di festività ed i duelli si svolgevano all'interno delle corti o delle piazze. Questi incontri non avevano limiti di tempo, non avevano categorie di peso e i contendenti si affrontavano senza protezioni. Gli incontri finivano per KO per morte dell'avversario o per resa e molto spesso erano costretti ad affrontare più incontri nella stessa giornata. I sovrani rimasero talmente ammaliati dalla Pahuyuth che crearono un particolare plotone che sviluppò la Muay Luang una forma di Pahuyuth molto tecnica e sofisticata che serviva alla protezione della famiglia reale e alla difesa della patria. Gli ufficiali di questo plotone prendevano il nome di Dhamruot Luang, Gong Tanai Luak o Grom Nak Muay.

Solo in seguito, quando ormai gli incontri erano all'ordine del giorno, fu introdotto per esigenza l'uso dei Kaad Chiek, protezioni per avambracci e mani fatte di corda di canapa non raffinata che oltre a proteggere l'atleta servivano ad aumentare l'incidenza dei colpi con i Gon Hoi (aggiunte di corda di canapa sulle nocche che formavano delle protuberanze). L'efficacia dei colpi fu aumentata ulteriormente bagnando i Kaad Chiek prima degli incontri, così con la fase d'asciugatura, le corde di canapa s'indurivano maggiormente. Solo in alcune circostanze si narra che con il consenso dei combattenti i Kaad Chiek venivano immersi nella resina, o in un qualsiasi altro tipo di sostanza collosa, per poi cospargerle di materiale abrasivo come frammenti di vetro o di pietra, rendendo così le mani armi micidiali. Solo in seguito furono introdotte, al posto dei Kaad Chiek, i bendaggi in corda con dei nodi sulle nocche per poi passare ai guantoni. In questi anni grazie alla pratica della Pahuyuth l'esercito Thai fu molto temuto dai popoli vicini, ma questo non fermo la Birmania che nel 1767 riuscì a conquistare la città d'Ayutthaya dando origine alla leggenda più famosa della Thailandia, la "leggenda di Nai Khanom Thom".

Nelle tre successive fasi storiche, era Thombury (1767 – 1782), 1° periodo Rattanakosin (1782 – 1868) e 2° periodo Rattanakosin (1868 – 1925). La capitale del Siam fu trasferita lungo le rive del fiume Chao Phraya, chiamandosi prima Krung Rattanakosin, più tardi Krung Thep Mahanakorn, per poi diventare infine l'attuale Bangkok. Nell'era Rattanakosin la Pahayuth prese il nome di Mae Mai Muay Thai o Mai Muay Thai e durante questo periodo vive la sua consacrazione. Talmente era entrata nella vita del popolo la Mae Mai Muay Thai fu introdotta nelle scuole come materia di studio e vi rimase fino al 1921. In questi anni tutti volevano praticare la Mae Mai Muay Thai: ricco, povero, vecchio, giovane, ogni paese organizzava delle celebrazioni, delle feste tutto per fare dei combattimenti. Questo comportò un inevitabile confronto fra combattenti di diverse regioni, i quali avevano un proprio stile di combattimento che cambiava da regione a regione. Secondo una ricostruzione storica tre furono le correnti di stili regionali più importanti che influenzarono la muay thai moderna; Korat, Lopburi e Chaya.
Il Korat era uno stile di combattimento che prevedeva una guardia bassa e molto stabile con colpi di pugni e calci molto potenti, eseguiti in combinazione di due o tre colpi. Erano usati dei Kaad Chiek che coprivano l'atleta per l'intera lunghezza dell'avambraccio, così facendo si aumentava l'efficacia dei colpi in attacco e migliorava notevolmente la difesa.
Il Lopburi era uno stile di combattimento basato sulla velocità e sulla precisione d'esecuzione di una sequenza di quattro, cinque colpi. La guardia a differenza dello stile Korat è molto alta e meno stabile ciò permette una maggiore agilità, (caratteristiche principali dello stile Hanuman). I Kaad Chiek ricoprivano solo le mani con dei rinforzi sulle nocche (gon hoi).
Il Chaya era uno stile che prevedeva colpi di gomito, ginocchio, tecniche di pugno e di calci, colpi d'incontro con continui spostamenti laterali, arretramenti e avanzamenti. I Kaad Chiek coprivano interamente gli avambracci e le mani e sulle nocche erano presenti dei rinforzi (gon hoi).

Nonostante si considerino solo questi tre stili, se ne può considerare un quarto il Muay Pra Na Korn. Questo stile deriva dalla fusione dei tre precedenti (avvenuta nell'era Rattanakosin durante l'ascesa a capitale di quella che oggi conosciamo come Bangkok). L'esecuzione dei colpi poteva essere molto veloce o molto potente, anche la guardia poteva cambiare in base all'evolversi del combattimento. I Kaad Chiek coprivano interamente le mani e gli avambracci. In questo periodo furono costruite le prime arene permanenti per i combattimenti, solo dopo il 1925 si sviluppò la necessità di avere delle regole ben precise. S'introdussero, solo dopo il 1945, le categorie di peso, i round, i guantoni per proteggere le mani e la conchiglia per i genitali (all'inizio fatta di corteccia poi passò ad una conchiglia di mare avvolta in un panno per poi diventare quella che si usa oggi giorno), gli incontri si spostarono sui ring e si abbandonarono le strade e le piazze.

Dopo le arene furono costruiti gli stadi, fra i più importanti ci sono il Rajadamnern Stadium (costruito fra 1941 e il 1945 ed inaugurato il 23 agosto dello stesso anno) e il Lumpinee Boxing Stadium (costruito nel dopo guerra e inaugurato l'8 dicembre del 1956). La Mae Mai Muay Thai prese definitivamente il nome muay thai nel periodo in cui il regno del Siam ebbe il passaggio da monarchia assoluta a monarchia parlamentare (24 giugno 1939) che portò alla nascita del regno della Thailandia ("terra degli uomini liberi"). Durante la Seconda guerra mondiale torna di nuovo a chiamarsi Siam per poi diventare di nuovo e permanentemente Thailandia nell'11 maggio 1949. Solo dopo gli anni settanta la muay thai fu conosciuta e praticata nel mondo occidentale, e comincia a diffondersi a livello internazionale ed europeo.